L’acqua, una sostanza meravigliosa indispensabile per la vita, per la salute e il benessere.

L’acqua è l’elemento protagonista del terzo servizio dedicato alla progettazione della stanza da bagno, spazio della casa in cui trova la sua perfetta applicazione. Tuttavia, il suo spirito libero e i suoi benefici vanno opportunamente gestiti al fine di consentirne il pratico utilizzo. Nel presente articolo, ci occupiamo del progetto di canalizzazione e di distribuzione dell’acqua nell’ambiente bagno, seguendo l’intero percorso, dall’impianto idrico fino all’erogazione.

La progettazione architettonica esecutiva comprende l’ingegnerizzazione di tutte le lavorazioni e definisce compiutamente, in ogni particolare architettonico, strutturale ed impiantistico, l’intervento da realizzare. La progettazione dell’impianto idraulico è uno degli aspetti della fase esecutiva al cui interno, oltre all’architetto, sono coinvolte altre figure professionali che partecipano, ognuna con le proprie competenze, alla sua realizzazione. L’operatore dell’impianto idraulico interviene, a livello esecutivo, nel processo di impiantistica con autonomia e responsabilità limitate a ciò che è previsto dalle procedure del suo specifico intervento. Egli è in grado di definire e pianificare le fasi di lavorazioni da compiere sulla base delle istruzioni ricevute dal progettista attraverso schemi, disegni, procedure da rispettare, e indicazioni sui materiali da utilizzare; è inoltre capace di predisporre strumenti, attrezzature e macchinari necessari alle diverse fasi di lavorazione sulla base delle operazioni da eseguire e del risultato da raggiungere. Il tecnico idraulico è, oltre a ciò, abile ad effettuare la posa in opera degli impianti idraulici, collaudare gli impianti nel rispetto degli standard di efficienza e sicurezza, compiere interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, necessari per il rilascio della documentazione di legge per mantenere gli impianti in condizioni di sicurezza e efficienza in esercizio. Il progettista degli strumenti erogatori è il tecnico che sostanzialmente dà forma all’acqua e che, in autonomia o in collaborazione con il designer, si occupa dell’elaborazione progettuale della rubinetteria, prevedendo e progettando il suo aspetto formale e ogni sistema meccanico e tecnologico necessario al corretto funzionamento.

Nell’ambito delle tecnologie impiantistiche dedicate al settore residenziale, il campo dei sistemi di adduzione idrica per impianti sanitari e per la rubinetteria ha visto da qualche anno l’introduzione di soluzioni prodotte da una ricerca continua nel settore della progettazione, caratterizzate da un crescente grado di innovazione. Il diverso orientamento nasce dalla maggiore richiesta di comfort sempre più elevato all’interno delle nostre case, affiancata, nei tempi più recenti, dalla necessità e dalla “convenienza” di ridurre i consumi idrici ed energetici legati alla gestione e al funzionamento delle abitazioni. È in atto un ampio processo di sensibilizzazione verso l’uso consapevole del bene acqua che sta investendo anche il campo della progettazione degli impianti e degli strumenti attraverso cui, l’acqua stessa, è erogata. La sostenibilità cammina al passo dell’innovazione, è fondata sulla costruzione di pensieri sostenibili e assume la sua espressione tangibile nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie in grado di assicurare il soddisfacimento dei propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.

La tutela dell’acqua potabile è una responsabilità che investe ogni singolo individuo, ed è proprio grazie a un’iniziativa promossa da cittadini europei “Right2Water” che il Parlamento Europeo ha adottato la Direttiva (UE) 2020/2184 che garantisce un accesso più ampio e sicuro dell’acqua destinata al consumo umano, allo stesso tempo garantisce i più alti standard al mondo per l’acqua potabile.

Tuttavia, precorrendo i tempi, anche da noi si sono affermate una serie di soluzioni, ormai già consolidate all’estero, che prevedono per la distribuzione dell’acqua sanitaria, l’integrazione di alcuni requisiti fondamentali quali il risparmio idrico e il contenimento delle dispersioni termiche, nonché la possibilità di intervenire a posteriori sull’impianto senza che questo comporti la necessità di interventi murari. Le rubinetterie e i sistemi di risciacquo sono sempre più spesso realizzati in un’ottica che prevede l’uso controllato dell’energia e la salvaguardia delle risorse, con procedure e materiali che rispettano l’ambiente e la salute, assicurando lunga durata e l’inalterabilità nel tempo. Nel campo degli impianti idraulici e dei sistemi idrosanitari, gli aspetti più significativi sono legati al consolidamento definitivo di diverse soluzioni di distribuzione a pavimento, che offrono la possibilità di sfilare all’occorrenza l’intero impianto per rimediare a eventuali difetti o per effettuare sostituzioni senza che ciò comporti opere di demolizione e ricostruzione significative.

 

Progetto dell’impianto idraulico

Ogni abitazione, per usufruire del necessario comfort, deve possedere un corretto impianto idraulico eseguito con la dovuta competenza, attenzione e nel rispetto di precisi criteri.

Affinché l’impianto sia funzionale, efficiente e realizzato a regola d’arte è necessario che venga eseguito nell’osservanza dei criteri di sicurezza, affidando il progetto esclusivamente a professionisti esperti e in grado di scegliere l’impianto giusto, capace di garantire il massimo risparmio energetico e idrico. In primo luogo bisogna fare riferimento alle reti di adduzione e di distribuzione dell’acqua calda e fredda e quindi va previsto un impianto un allacciamento alla rete pubblica dell’acquedotto, occorre inoltre che sia elaborato un sistema di smaltimento delle acque chiare e scure, adeguato alle esigenze dell’utenza, quindi è necessario prevedere un corretto sistema di scarico. È necessario predisporre, per l’abitazione che si allaccia alla rete pubblica, l’installazione di un contatore adibito alla fornitura di acqua potabile che ha il compito di determinare il numero di metri cubi di acqua utilizzati. L’impianto idrico sanitario comprende: l’insieme delle reti, i componenti, le apparecchiature e gli accessori che permettono l’adduzione e la distribuzione dell’acqua calda e fredda nonché i relativi scarichi. Nel corso dell’elaborazione del progetto dell’impianto idraulico, si stabiliscono anche le tipologie di tubazioni da utilizzare che assicurino resistenza e affidabilità. Una buona installazione sanitaria è quella che garantisce nel bagno un’alimentazione idrica con portata sufficiente e continua senza possibilità di inquinamento né di ristagno; infatti un impianto sanitario deve essere salubre, comodo, robusto, silenzioso. Si ottiene tale risultato con la scelta giudiziosa del tracciato dei tubi e la qualità degli apparecchi e della messa in opera; le tubature devono garantire ad ogni dispositivo la portata minima e la velocità di circolazione dell’acqua va mantenuta tra 0,5 e 1,5 metri al secondo.

Il dimensionamento delle tubazioni è oggetto di ampia discussione anche in ambito legislativo europeo, infatti dimensionare in maniera razionale significa ridurre quanto più possibile i diametri, favorendo il ricambio dell’acqua in ogni ramo della distribuzione e limitando le zone a flusso ridotto, che possono rivelarsi estremamente critiche per la formazione del biofilm interno alle tubazioni e, di riflesso, per la proliferazione di batteri idrodiffusi quali la Legionella. L’obiettivo principale è la prevenzione della stagnazione e le recenti direttive europee affrontano l’argomento non solo intervenendo sul dimensionamento delle tubazioni, ma anche suggerendo tipologie di allacciamento delle utenze orientate al ricambio dell’acqua.

Per permettere all’utenza di usufruire di ottimi vantaggi ogni tubatura viene ricoperta con materiali isolanti, tale accorgimento offre un ottimo isolamento, protegge i tubi dalla corrosione, evita la condensazione esterna per i tubi dell’acqua fredda e la dispersione di calore per quelli dell’acqua calda e, inoltre, riduce il rumore generato dal passaggio dell’acqua ad alta pressione.

Per il bagno ci sono 2 tipi di impianto idraulico:

  1. Schema 01
    Schema 01

    L’impianto idraulico in derivazione prevede l’installazione di una tubazione principale rigida deviata per ogni utenza. La derivazione avviene mediante l’utilizzo di particolari componenti idraulici, i raccordi a TEE (in italiano raccordi a T), costituiti da tre porte, una di ingresso e due uscite. I raccordi a TEE permettono di deviare l’acqua in funzione del comando e quindi, in un impianto a derivazione la tubazione non è continua, ma viene interrotta ogni volta che bisogna derivare un’utenza; la rete di distribuzione dell’acqua è realizzata in serie. Tuttavia, essendoci giunzioni sottotraccia, il rischio di danneggiamento è reale e l’eventuale intervento di ripristino e di sostituzione dovrà prevedere inevitabilmente la rimozione della pavimentazione. Il vantaggio della scelta di questa soluzione è il minor costo e l’assenza del collettore, che senza adeguati spazi, potrebbe risultare ingombrante.

  2. Schema 02
    Schema 02

    Impianto idraulico a collettore, questo tipo d’impianto viene detto anche “sistema a ragno”. Un impianto di questo tipo prevede una tubazione che, partendo da un collettore arriva ai singoli apparecchi di servizio sanitario, per cui ogni punto acqua di erogazione del bagno è servito soltanto da un tubo. Questo sistema ha 3 vantaggi:

  • Si evitano le giunture, scongiurando eventuali perdite;
  • Si installa velocemente e semplicemente, riducendo i tempi e i costi di posa;
  • La chiusura di un punto di erogazione non interrompe il funzionamento degli altri.

L’assenza di giunzioni sottotraccia semplifica molto gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria; infatti, il rischio di lesioni o rotture accidentali durante la messa in esercizio dell’impianto è pressoché assente, nonostante l’impianto di carico sia un sistema che funziona per pressione. Le tubazioni potrebbero subire dei danneggiamenti durante la posa e prima del getto del massetto se non sono accuratamente protette. Se bisogna intervenire su un punto di erogazione specifico, non è necessario interrompere la distribuzione dell’acqua anche negli altri punti di erogazione: in caso di perdita, è possibile chiudere una singola utenza, senza sospendere l’erogazione dell’acqua in tutto il bagno.

Impianto di scarico

Anche l’impianto idraulico che riguarda lo scarico si suddivide in 2 tipi:

  1. A doppio tubo, cioè con un doppio sistema di scarico che tiene separate le acque nere (liquami, WC) dalle bianche (lavabo, bidet, lavatrice, doccia, vasca),
  2. A tubo singolo nel quale le acque nere non vengono separate dalle acque bianche.

Naturalmente lo scarico a doppio tubo dà maggiore igienicità: essendoci due tubi separati non è possibile sentire l’odore sgradevole delle acque nere, attraverso gli scarichi dei lavandini, bidet e vasche da bagno. Una tecnica di installazione idrosanitaria intelligente può molto: minor consumo d’acqua, minor utilizzo di energia, maggiore comfort e maggiore igiene.

Rubinetti e miscelatori

La moderna produzione di rubinetterie si fonda sull’essenzialità e la semplicità delle forme, la multifunzionalità e la differente tipologia di erogazione, la continua ricerca sulla qualità dei materiali, un’attenzione sempre maggiore al tema del risparmio idrico e alla salvaguardia dell’ambiente. Rigore ed essenzialità diventano un’importante opportunità per favorire la versatilità di utilizzo delle nuove collezioni che ben si integrano in ambienti di stile diverso, da quelli tradizionali a quelli moderni, ma non mancano i richiami alle forme classiche e i dettagli realizzati con materiali preziosi. Ma, a prescindere dallo stile, la produzione delle rubinetterie per il bagno è più attenta all’utilizzo consapevole delle risorse idriche. Infatti i rubinetti sono sempre più spesso dotati di tecnologie eco smart con cui è possibile limitare la portata di acqua attraverso l’utilizzo di accorgimenti innovativi. Il risparmio idrico si può ottenere, ad esempio, aumentando il volume dell’erogazione attraverso speciali diffusori che incamerano particelle di aria nell’acqua. Un altro sistema è l’inserimento di un elastometro all’interno dell’erogatore che risponde in modo flessibile alla pressione dell’acqua, riducendone il consumo. Inoltre, per controllare l’erogazione idrica e adattarla alle effettive necessità, sono disponibili rubinetti con leva di controllo a doppio scatto, il primo riduce l’erogazione del 50%, il secondo apre l’utilizzo all’intera portata.

Particolare attenzione è riservata all’utilizzo di materiali non nocivi, ad esempio alcune linee realizzate in ottone prevedono nelle parti del rubinetto a contatto con l’acqua potabile, l’assenza di piombo. Ma è l’acciaio inossidabile il materiale ecocompatibile per eccellenza, che garantisce la massima igiene e la resistenza alla corrosione da agenti esterni.

1.Miscelatore Linea Medameda by Zucchetti
1.Miscelatore Linea Medameda by Zucchetti

I miscelatori monocomando a leva non hanno guarnizioni in gomma per la tenuta, ma un sistema a dischi ceramici che ne garantisce una maggiore durata ed una minima forza per la chiusura. La natura dei materiali del rubinetto e le sue modalità di funzionamento contribuiscono a renderlo immune dagli inconvenienti dovuti alla formazione di depositi calcarei, mentre eventuali impurità trasportate dall’acqua (ad esempio sabbia) sono trattenute da filtri facilmente pulibili.

2.Miscelatore termostatico Thermo Up by Cristina Rubinetterie
2.Miscelatore termostatico Thermo Up by Cristina Rubinetterie

I miscelatori termostatici garantiscono in maniera automatica, precisa e costante l’erogazione di acqua alla temperatura impostata. In un normale miscelatore, infatti, nel corso dell’erogazione si verificano variazioni di temperatura più o meno rilevanti dovute a fluttuazioni termiche o di pressione dell’acqua. Compito del termostato è di modificare costantemente il rapporto in cui acqua calda e acqua fredda si miscelano. Questo tipo di miscelatore dispone di due comandi: uno per la regolazione della temperatura e uno per la regolazione della portata.

L’esigenza di risparmiare sui consumi o di soddisfare particolari condizioni igieniche ha portato, infine, alla realizzazione di rubinetterie speciali destinate sia ad ambienti residenziali che pubblici, dove la maggiore frequentazione richiede una proporzionale attenzione alla pulizia.

3.Rubinetto temporizzato Talis E by Hansgrohe
3.Rubinetto temporizzato Talis E by Hansgrohe

I rubinetti con comando a tempo sono caratterizzati dalla chiusura automatica dell’erogazione dell’acqua dopo un intervallo di tempo predeterminato, mentre il comando di apertura è azionato direttamente dall’utente. Generalmente la durata dell’erogazione è regolabile tra i 5 e i 40 secondi attraverso un comando a pulsante. I modelli più comuni non sono dotati di miscelatore e quindi possono erogare solo acqua fredda o tiepida premiscelata.

4.Pura Collection by Guglielmi Rubinetterie
4.Pura Collection by Guglielmi Rubinetterie

L’assenza di un comando diretto per l’apertura dell’acqua caratterizza invece i rubinetti elettronici, nei quali il flusso viene avviato automaticamente quando l’utente entra nel raggio di azione del dispositivo e termina solo quando ne esce.

Le linee di rubinetteria per il bagno sono progettate e adattate alle forme e alle esigenze di ogni dispositivo erogatore dell’ambiente. Le finiture della rubinetteria in acciaio sono altamente igieniche e consentono un’efficace pulizia, infatti il materiale utilizzato è atossico, resistente, riciclabile, duraturo e offre numerosi vantaggi per l’ambiente e la salute. Il trattamento PVD (deposizione fisica da vapore o Physical Vapour Deposition) decorativo, utilizzato sulle rubinetterie, permette la deposizione di uno strato sottile ma durissimo sul prodotto da rivestire per ottenere una serie di caratteristiche come resistenza alle abrasioni dovuta alla durezza, inalterabilità ai raggi UV e resistenza ai solventi e alle corrosioni, colorazione di grande effetto cromatico. La finitura PVD è ipoallergenica e l’intero processo PVD è innocuo per l’ambiente.

Alle finiture si affianca l’introduzione di un’ampia gamma di colori, texture e di speciali lavorazioni delle superfici dei rubinetti quali cannettature e zigrinature.

5.Linea Profilo by Cristina Rubinetterie
5.Linea Profilo by Cristina Rubinetterie

Per il lavabo, e in declinazione formale anche per il bidet, sono diffusissimi i rubinetti monocomando con bocca di lunghezza normale, alta o allungata secondo le dimensioni e le esigenze dell’utilizzatore finale. Sul mercato sono inoltre disponibili le batterie di ispirazione tradizionale a tre fori, a bocca alta o bassa, e le rubinetterie ad incasso, monocomando, due o tre fori con bocca normale o allungata; alcune aziende propongono anche gli scenografici rubinetti monocomando a libera installazione.

6.Piastra di azionamento NOva Cosmopolitan Light di Grohe
6.Piastra di azionamento NOva Cosmopolitan Light di Grohe

L’erogazione dell’acqua per lo scarico del wc avviene tramite cassetta di scarico o attraverso le tradizionali cassette di sciacquo con installazione esterna. Le cassette di scarico sono dotate di piastra di azionamento (a uno o due pulsanti) e, generalmente, consentono di selezionare un volume di sciacquo di 3 o 6 litri (o 3 e 4,5 litri in alcuni corpi in ceramica) e di interrompere lo scarico premendo il pulsante piccolo, riducendo il consumo di acqua fino al 50%.

7.Doccetta igienica per WC by Ritmonio
7.Doccetta igienica per WC by Ritmonio

Per garantire maggiore igiene al wc, è possibile montare a parete l’idroscopino, un accessorio realizzato per la pulizia del wc con cui il vaso viene ripulito da un getto d’acqua prodotto a distanza che garantisce una soluzione di gran lunga più igienica ed efficace rispetto al tradizionale scovolino, infatti, grazie alla sua precisione è possibile ripulire la tazza del wc senza doversi avvicinare eccessivamente.

8.MIscelatore bordo vasca da terra Hey Joe by IB Rubinetterie
8.MIscelatore bordo vasca da terra Hey Joe by IB Rubinetterie

I dispositivi che regolano il flusso dell’acqua nelle vasche sono spesso in combinazione con gli erogatori per doccia, per la vasca sono disponibili gruppi di rubinetterie da esterno o da incasso, batterie a bordo vasca e corpi erogatori free standing.

9.Doccia emozionale Aquamoon by Dornbracht
9.Doccia emozionale Aquamoon by Dornbracht

La doccia è lo spazio del bagno in cui si trova la maggiore varietà di dispositivi erogatori e di comandi e, quindi, di funzioni legate all’igiene e al benessere. Nella doccia troviamo dei termostatici da incasso con un numero variabile di deviatori dipendente dai vari dispositivi di erogazione: soffione, doccino, bocca a cascata, fori per l’idromassaggio. Il soffione è, in alcuni casi, un dispositivo complesso e tecnologicamente avanzato, grazie a vari sistemi che permettono il risparmio idrico al tempo stesso offrono, oltre all’igiene della persona, ulteriori esperienze wellness, attivabili attraverso comandi manuali o pannelli di controllo, che arricchiscono il rituale della doccia. L’impianto della doccia, inoltre, svolge un ruolo molto importante nell’impianto idrico del bagno, infatti la gestione delle acque interne è un tema sul quale le scelte tecniche e progettuali possono fare la differenza. Un esempio è rappresentato dalle canaline di scarico che raccolgono il deflusso della doccia a filo pavimento, la tenuta ermetica è garantita dal foglio impermeabile premontato e il design innovativo risolve i problemi igienici comuni a molte canaline in commercio, evitando di installare un piatto doccia. Le canaline sono una soluzione innovativa che sostituisce il sifone, il sistema di scarico più tradizionale, solitamente posizionato al centro del piatto doccia. Inoltre, se installate a filo del pavimento con funzionali profili pendenziati, consentono di realizzare vani doccia privi di barriere architettoniche. Le canaline di scarico generalmente sono dotate di una griglia removibile che permette il deflusso dell’acqua e di un filtro che trattiene tutte le impurità, in modo da evitare che lo scarico si intasi.

In copertina “Sistema Aqualite dell’arch. Alberto Apostoli”

 

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La nuova Direttiva (UE) 2020/2184

L’accesso ad acqua potabile e servizi igienici più sicuri è un diritto umano fondamentale. L’attuale crisi sanitaria ci ha reso ancora più consapevoli della sua importanza vitale. L’approvazione della nuova Direttiva invia un forte messaggio di impegno per l’acqua del rubinetto più sicura per tutti gli Europei.

Il 16 dicembre 2020 il Parlamento Europeo ha adottato formalmente una nuova Direttiva sull’acqua potabile.  La Direttiva (UE) 2020/2184 è entrata in vigore il 12 gennaio 2021 e gli Stati membri avranno 2 anni per recepirla nella legislazione nazionale.

La nuova Direttiva Europea (UE) 2020/2184 è dedicata al tema della qualità e dell’accessibilità dell’acqua potabile.

La nuova Direttiva Europea (UE) 2020/2184 intende colmare i vuoti lasciati dalle attuali e precedenti disposizioni, oltre alle mutate esigenze (non solo europee) circa la protezione dell’ambiente e la gestione sostenibile delle risorse.

Nata grazie al successo dell’iniziativa dei cittadini europei “Right2Water”, che ha proposto una revisione della Direttiva 98/83/CE, la nuova Direttiva vuole garantire un accesso più ampio e sicuro all’acqua destinata al consumo umano per tutti i cittadini europei. Allo stesso tempo, garantisce i più alti standard al mondo per l’acqua potabile.

L’obiettivo della nuova Direttiva è proteggere la salute umana dagli effetti negativi di qualsiasi contaminazione dell’acqua potabile assicurando che sia sana e pulita, e far sì che anche l’acqua – quale risorsa non illimitata – venga gestita in maniera sostenibile ed efficiente in ogni fase, dal trattamento alla distribuzione.

Il progetto di sostenibilità Green Deal europeo prevede un piano d’azione volto a promuovere l’uso efficiente delle risorse passando a un’economia pulita e circolare, e per quanto riguarda l’acqua punta anche a limitarne gli sprechi e le perdite. La Direttiva (UE) 2020/2184 prevede, inoltre, un migliore accesso alle informazioni per i cittadini sui fornitori di acqua e sulla qualità e l’approvvigionamento di acqua potabile nella loro zona di riferimento.

La Direttiva migliorerà la fiducia dei consumatori nell’acqua potabile dal rubinetto, riducendo i rifiuti dovuti all’uso di bottiglie di plastica, altro grande obiettivo del Green Deal europeo.

CLASSIFICAZIONE, MATERIALI, CONDIZIONI D’USO

Secondo la norma UNI 9054 i rubinetti sanitari sono classificati in: rubinetti singoli per regolare la portata di una sola condotta di alimentazione; gruppi miscelatori per regolare la portata e miscelare i flussi di due condotte di alimentazione mediante due comandi separati che possono essere gemellati o distanziati; rubinetti miscelatori meccanici per regolare la portata della bocca di erogazione miscelando, mediante un monocomando o bicomando, i flussi di due condotte di alimentazione e per modificare temperature e portata di una miscela di acqua calda e fredda; miscelatori termostatici per variare automaticamente la portata di due flussi a temperatura diversa erogando e mantenendo l’acqua alla temperatura prescelta: possono essere semplici (regolano solo la temperatura) e combinati (regolano temperatura e portata). Per i rubinetti sanitari singoli e i gruppi di miscelatori, di dimensione nominale pari a mezzo pollice e pressione nominale pari a 10, le condizioni d’uso e la temperatura devono essere le seguenti: pressione 0,05 ÷ Mpa; temperatura max 90° C. particolare attenzione è posta dalle norme alla misura della portata che, quando si opera con pressione 0,03 Mpa (3 bar), deve essere di 12 l/min nei rubinetti per lavabi, bidet e docce, mentre in quelli per le vasche da bagno deve essere di 20l/min. Infine, in base alla rumorosità sviluppata durante il funzionamento, i rubinetti sono classificati in due gruppi: nel gruppo I rientrano quelli in cui la differenza di livello normalizzato (Ds) risulta ≥ 25 dB (A) e il livello sonoro (Lap) ≥ 20dB (A); nel gruppo II quelli in cui la differenza di livello normalizzato (Ds) risulta ≥ 15 dB (A) e il livello sonoro (Lap) ≥ 30 dB (A). Per le parti a contatto con l’acqua destinata al consumo umano è obbligatorio utilizzare materiali che, nelle condizioni di impego previste, non comportino pericoli per la salute o alterazioni delle caratteristiche organolettiche dell’acqua. I materiali inoltre devono garantire il funzionamento del rubinetto nel corso del tempo e una sufficiente resistenza sia alla pressione sia allo sforzo legato al numero di movimenti di apertura, chiusura e miscelazione.

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Arch. Aldo De Vivo

bluverde ALDO

Articolo scritto per la rivista “Il Bagno Oggi e Domani”

il bagno oggi e domani

 

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