“L’Architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi sotto la luce. I nostri occhi sono fatti per vedere le forme sotto la luce, ombre e luci rivelano le forme.” Le Corbusier
Il pensiero di Le Corbusier, espresso in Verso un’architettura, introduce il quarto articolo della rassegna dedicata allo spazio del bagno in cui ci occupiamo della Progettazione della Luce. La progettazione architettonica prosegue il suo iter compositivo coinvolgendo il ruolo della luce naturale e di quella artificiale e avvalendosi del contributo del lighting designer, il professionista che comunica lo spazio attraverso la luce, colui che, con il progetto dell’illuminazione, rende possibile l’interazione della luce con i materiali, gli arredi e gli elementi architettonici.
L’articolo descrive la luce nella sua duplice funzione, fonte di energia e materia architettonica, non dimenticando che essa è anche, e soprattutto, emozione e benessere.
La luce rivela e dà forma allo spazio, illumina e valorizza i piani e i volumi della costruzione ed è importante tanto quanto qualsiasi elemento architettonico perché partecipa alla costruzione dell’immagine dello spazio costruito. È il lievito madre che si aggiunge alla composizione architettonica: il progettista lavora sull’organizzazione dello spazio, la luce sviluppa e dà misura alla sua forma. Ma se gli ambienti destinati all’abitazione sono messi in evidenza dalla luce, l’ombra, il suo contrario, ne definisce il volume; luce e ombra, dunque, nella rappresentazione architettonica, assumono una valenza agente nello spazio e la ragione del loro esplicitarsi riguarda come noi intendiamo lo spazio, in che modo gli elementi architettonici ne definiscono l’essenza.
L’intenzione è di includere nell’evoluzione del racconto della progettazione architettonica, l’insieme delle conoscenze, delle tecniche e delle novità progettuali relative all’utilizzazione delle varie sorgenti di luce, per lo più artificiale, al fine di ottenere le migliori condizioni per una “buona visione”, cioè un’intensità luminosa appropriata alle diverse esigenze dell’abitazione e, quindi, della stanza da bagno. La luce artificiale, intesa come materiale architettonico e al pari degli altri elementi da costruzione, va modellata al fine di percepire gli spazi attraverso il giusto equilibrio tra luce e ombre, progettando il contrasto della luce rispetto all’organizzazione dei materiali e alla sistemazione degli arredi.
Il flusso guidato dell’illuminazione artificiale nell’architettura ha sempre contribuito a determinare, negli spazi interni, effetti legati alla relativa destinazione degli ambienti. Nei luoghi destinati al culto la luce tende a creare atmosfere suggestive o allusive, negli spazi espositivi l’illuminazione accende le opere d’arte senza tradire le intenzioni degli artisti, nelle biblioteche le luci guidano e favoriscono la concentrazione: effetti orientati dunque, in vario modo, alla migliore fruibilità delle diverse soluzioni architettoniche. Analogamente all’esterno, l’illuminazione naturale dialoga con lo specifico trattamento formale delle superfici e delle volumetrie.
La progressiva evoluzione tecnologica dell’illuminazione artificiale ha condotto l’illuminazione da un basilare uso funzionale a un ruolo sempre più importante che riguarda sia gli aspetti progettuali sia l’esaltazione delle linee e dei volumi degli ambienti. Usando le diverse tipologie di luci artificiali nel disegno degli spazi, l’illuminazione interviene sulla percezione degli elementi costruttivi per potenziarne quelli semantici e connotativi se non, addirittura, per trasfigurarne l’aspetto.
La luce e lo spazio
Il primo passo da compiere per elaborare il progetto della luce è l’osservazione dello spazio, ogni luogo, se osservato e compreso, ci suggerisce come “vuole” essere illuminato. Il secondo è quello di studiare le relazioni, le aspettative e i riscontri identitari, affidati all’abitazione, di coloro che occuperanno quel determinato spazio perché rappresentano una prima bozza di lettura e di scrittura dell’abitazione stessa. Quindi al lighting designer serve un forte sviluppo della capacità di osservazione dell’architettura e di chi la vive, oltre che esperienza tecnologica e attenzione alle regole e alle normative. La collaborazione tra lighting designer e architetto dà luogo alla progettazione integrata il cui obiettivo è di manifestare i contenuti emozionali del progetto lavorando sulla trasformazione dell’atmosfera dello spazio. Inoltre il lighting designer deve tener conto del controllo e della distribuzione della luce negli ambienti, delle dimensioni e della forma dei corpi illuminanti. Il valore del progetto d’illuminazione sta nell’ottimizzare la qualità della percezione visiva dello spazio e di accompagnare lo svolgimento delle attività quotidiane, entrambi gli obiettivi si raggiungono gestendo l’ingresso della luce naturale e progettando l’illuminazione artificiale. All’interno dell’abitazione la luce naturale è gestita attraverso la scelta della giusta esposizione, dalla posizione dei vuoti architettonici e dall’opportuno utilizzo delle schermature fisse o mobili. La progettazione dell’illuminazione artificiale inizia con schemi e analisi su piante e sezioni, infatti la proiezione luminosa è prima di tutto un esercizio geometrico, infatti è importante stabilire come i fasci di luce si distribuiscono nello spazio e come interagiscono con il punto di vista degli utenti, facendo attenzione a non provocare abbagliamento diretto e modulando la loro vibrazione con le superfici interne dell’abitazione. Successivamente, il lavoro passa dalla valutazione quantitativa dei flussi luminosi utilizzati e degli illuminamenti prodotti alla funzione della luce negli ambienti e alla forma e alla destinazione di questi ultimi. Il progetto della luce deve integrarsi negli spazi, valorizzandoli e plasmandoli, il lighting designer deve comprendere e delineare le zone più importanti della casa, per sottolineare funzioni e percorsi, indirizzando chi la abita. È fondamentale che fin dalla prima stesura del progetto si stabilisca una collaborazione tra l’architetto e il lighting designer per raggiungere insieme le intenzioni dell’idea progettuale; l’importanza di una figura dedicata esclusivamente alla progettazione della luce si comprende pensando a quanta parte ha la luce stessa, naturale o artificiale, nella vita degli esseri umani. L’abitabilità di un ambiente e la salute stessa dell’uomo subiscono profondi condizionamenti in caso di eccessiva privazione di luce, vedere correttamente l’ambiente circostante ci permette di interagire con esso, attivando, contemporaneamente, processi comportamentali, emozionali e cognitivi. Gli effetti della luce non si limitano ad un semplice esercizio visivo, per quanto essenziale, ma incidono anche a livello biologico ed emotivo. L’illuminazione artificiale si è guadagnata un posto sempre più importante nei processi di progettazione, legando l’esigenza dell’intervento di un lighting designer non solo alla componente impiantistica, ma anche ad aspetti legati al comfort e alla comunicazione, infatti è stata riservata notevole attenzione alle capacità della luce di generare comunicazione, ovvero alle potenzialità della luce stessa espresse attraverso un vero e proprio linguaggio caratterizzato da una sintassi, da codici formali e contenuti simbolici riconoscibili. All’interno delle esigenze di illuminazione degli spazi chiusi, i fattori che hanno influenzato e indirizzato la ricerca hanno fatto principalmente riferimento all’obiettivo di ottimizzazione dei principali parametri illuminotecnici per il raggiungimento di livelli sempre più evoluti di comfort visivo e luminoso. Altro aspetto, non meno importante, ha riguardato il controllo dei consumi energetici, così come quello della sicurezza e dell’affidabilità degli apparecchi e degli strumenti utilizzati.
Gli strumenti del Lighting Designer
Gli strumenti del lighting designer sono gli apparecchi di illuminazione, essi vanno ben integrati nell’architettura per ottenere l’effetto di luce desiderato, ma ciò che è davvero importante è l’interazione tra le qualità decorative o architetturali degli strumenti luminosi e l’effetto, l’immagine dello spazio percepito attraverso l’illuminazione stessa. La tecnologia ha molto aiutato lo sviluppo e la diffusione della luce progettata, dai sistemi di illuminazione che consentono di regolare l’intensità delle sorgenti luminose si è giunti alla gestione delle temperature del colore in grado di riprodurre lo spettro della luce naturale, seguendo l’andamento delle stagioni e delle ore del giorno, per seguire l’orologio biologico dell’uomo e regolarizzare i ritmi circadiani, con benèfici riscontri sulla salute e sulle prestazioni degli utenti. L’illuminazione non è più fine a se stessa, non è solo articolata su funzioni prestazionali di efficienza ed efficacia, ma è intesa come parte di un sistema che ruota attorno al benessere del fruitore e alla salvaguardia dell’ambiente. Il progetto della luce unisce scelte estetiche e tecniche che insieme contribuiscono all’integrazione dell’illuminazione con il progetto architettonico al fine di ottenere una luce personalizzata che segue i bisogni della persona. Progettare la luce non vuol dire soltanto considerare i requisiti strettamente illuminotecnici (lux, lumen, watt, ect.), ma, soprattutto, organizzare i valori percettivi della luce, in una sorta di ergonomia della visione che consideri il rapporto tra la persona e il suo ambiente. La luce deve illuminare ed essere funzionale, ma deve soprattutto costruire l’atmosfera degli spazi, esaltandone il risultato scenografico. Spesso i sistemi di illuminazione seguono le linee degli arredi e degli ambienti, ricreando forme impensabili fino a poco tempo fa. Il contributo del lighting design alla composizione del progetto, sta nella capacità di essere evocativo ed esaltare al meglio i contenuti di un concept, infatti la luce dà vita a ciò che le sta intorno. Il calcolo illuminotecnico dell’intensità luminosa in un ambiente non deve quindi mai passare in secondo piano, poiché è la giusta dose di luce a predisporre l’individuo all’esperienza luminosa che sta per vivere. L’evoluzione del concetto di lighting nel residenziale ha visto l’affermazione dei concetti di purezza ed essenzialità, svuotando progressivamente gli ambienti, equilibrando la presenza dell’illuminazione decorativa e di quella architetturale con l’obiettivo di valorizzare gli spazi; ciò ha assecondato la diffusione di stripLED e di spot ad incasso, installabili nell’involucro architettonico e negli elementi d’arredo. La tecnologia LED ha permesso inoltre di enfatizzare la retroilluminazione dei diversi arredi, adattando la luminosità in funzione dell’ambiente e del momento della giornata e mettendo in evidenza le linee dei volumi. L’arrivo dei LED ha offerto nuove possibilità al lighting design consentendo un’ampia scelta di colori e una gestione del progetto con strumenti di dimensioni ridotte e a basso consumo energetico. Inoltre, anche i sistemi di controllo si sono evoluti integrandosi negli impianti di domotica estesi a tutti gli ambienti della casa, infatti le nuove tecnologie assicurano che la luce sia disponibile al momento giusto e nelle giuste quantità in tutti i momenti della giornata; tali innovazioni permettono di gestire la luce tramite app e pannelli di controllo rendendo la regolazione della luce comoda, funzionale e semplice.
Tra gli strumenti di illuminazione le lampade di design occupano un ruolo importante perché sono oggetti che possiedono un significato, la luce, e un significante, l’involucro. Contenitore e contenuto esprimono le proprie caratteristiche in maniera differente e autonoma ed è per questa ragione che l’illuminazione decorativa ha una doppia funzione, illumina lo spazio, o la porzione di spazio che si intende mettere in risalto, e partecipa all’arredamento dell’ambiente in cui è installata, quindi il progetto di illuminazione deve tener conto anche dell’estetica delle fonti luminose, l’impianto d’illuminazione deve produrre un effetto efficace e gradevole quando è in funzione, ma deve essere altrettanto piacevole a vedersi quando è spento. La luce è uno dei principali attributi del bello (Ugo di San Vittore).
Livelli di Illuminazione
Un buon progetto di illuminazione deve integrare gli effetti della luce naturale con la luce artificiale, quando la luce naturale non è più sufficiente allo svolgimento delle nostre attività, il progetto deve essere organizzato su più livelli di illuminazione:
Illuminazione ambientale, luce funzionale che funge da sorgente principale per illuminare gli spazi, uniforme e neutra, con un sufficiente livello di luminosità;
Task lighting, luce che genera un adeguato livello di illuminamento su spazi destinati a svolgere compiti specifici, ad esempio su una superficie di lavoro, senza creare rapporti di contrasto troppo alti con le aree circostanti. Un rapporto 3:1 con l’illuminazione ambientale è considerata una contrapposizione adeguata;
Illuminazione d’accento, luce che potenzia l’estetica del design e ravviva le forme, le texture, i colori, con lo scopo di creare interesse visivo nello spazio;
Illuminazione decorativa, luce con una doppia funzione, la prima integra l’illuminazione degli altri livelli, la seconda arreda lo spazio.
La combinazione equilibrata dei livelli di illuminazione crea interesse visivo e costruisce ambienti piacevoli da abitare. I livelli di luce devono essere applicati in maniera studiata ai vari luoghi della casa, con lo scopo di creare uno spazio gradevole e funzionale, permettendo attraversamenti confortevoli da una stanza all’altra, in grado di accompagnare gli abitanti nel passaggio dal giorno alla notte in maniera agile, grazie a sistemi flessibili che includono anche l’efficienza energetica.
Un altro aspetto di cui tener conto nel corso dell’elaborazione del progetto di illuminazione è l’importanza della tonalità della luce. Spesso, in maniera approssimativa, si parla di luce calda, luce fredda e luce naturale, con questi termini si esprimono solo percezioni visive che non tengono conto delle ragioni della scelta dell’una o dell’altra tonalità luminosa. La luce calda emette una tonalità giallastra, la cui temperatura di colore è inferiore a 3300 K, per questo motivo, percepiamo questo tipo di illuminazione particolarmente piacevole e accogliente. La luce bianca neutra ci appare, invece, come una tipica luce artificiale e crea un ambiente freddo. Solo con una temperatura della luce superiore a 5500 K si ha un bianco freddo, quindi una tonalità simile a quella della luce del giorno e con un effetto stimolante. Considerando questi aspetti è più semplice trovare l’illuminazione più adatta ai diversi ambienti della casa.
La Luce e il Bagno
Il bagno è un ambiente che, in relazione alla sua superficie, consente di svolgere più funzioni e quindi è necessaria un’illuminazione flessibile e intelligente in grado di soddisfare le varie richieste di luce. Lo spazio del bagno richiede più attenzione rispetto agli altri ambienti della casa, spesso è un ambiente in cui la luce naturale è ridotta o completamente assente, quindi, è necessario riequilibrarla con un accurato progetto di illuminazione. Il lighting designer, nell’elaborazione del progetto di illuminazione del bagno, deve tener conto dei livelli di illuminazione e del controllo della luminosità attraverso la misurazione della temperatura del colore e l’indice di resa cromatica.
Per molti la luce del giorno all’interno del bagno è indispensabile perché, essendo una fonte di luce naturale, asseconda il nostro ritmo biologico; anche per via della semplice aerazione tramite una finestra, i bagni con luce naturale sono spesso preferiti.
Tuttavia, in diverse abitazioni, sono molto frequenti i bagni senza affaccio all’esterno e, in ogni caso, anche i bagni in cui entra la luce naturale, richiedono la luce artificiale come fonte di illuminazione complementare. Alcuni elementi che caratterizzano il bagno, come specchi, docce e radiatori, occupano superfici verticali riducendo lo spazio a disposizione sulle pareti. Il progetto di illuminazione del bagno dovrà tenere conto non solo della posizione dei punti luce necessari, ma anche del tipo di lampada, o del sistema di illuminazione, da installare al fine di ottenere un’illuminazione funzionale e d’atmosfera da gestire separatamente. Nel bagno, di solito, i punti luce da cui si parte sono due, uno per l’illuminazione generale, con emissioni di luce diffusa, e uno destinato alla zona dello specchio per la quale si utilizza un’illuminazione potenziata e opportunamente orientata per evitare fastidiosi abbagliamenti.
Emissioni di luce naturale sono indispensabili per le operazioni di remise en forme, per questo motivo gli specchi del bagno o gli armadietti a specchio sono generalmente dotati di un’illuminazione che ricorda la luce del giorno; inoltre, a seconda del modello, è possibile integrare l’illuminazione al di sopra dello specchio o anche lateralmente. Esistono specchi, la cui illuminazione può essere regolata individualmente scegliendo la giusta temperatura: un’illuminazione chiara, simile alla luce del sole, risulta essere più adatta per il trucco o la barba, per un ambiente più accogliente si può scegliere una luce morbida e calda, regolando l’illuminazione.
L’utilizzo di tagli di luce incassati nel controsoffitto o nelle pareti, se collocati in punti precisi della stanza, creano dei disegni molto suggestivi, soluzioni luminose continue che seguono il profilo dell’ambiente segnano lo spazio con gradevoli e funzionali effetti geometrici.
Il bagno è un ambiente dinamico che da tempo ha avviato la sua trasformazione ed ha incluso significati e comportamenti che appartengono ad altri ambienti dell’abitazione. Anche l’illuminazione ha seguito le tracce del cambiamento adattandosi alle nuove esperienze e introducendo, ad esempio, all’interno del bagno, lampade da appoggio posizionate sui piani del lavabo, o su mensole, per ottenere atmosfere accoglienti e, perché no, conviviali.
In altri casi, avendo a disposizione più superficie e maggiore altezza, nel bagno trovano posto lampadari a sospensione che affiancano, e in alcuni casi sostituiscono, i diffusissimi faretti Led e restituiscono un bagliore diffuso, che si estende in tutta la stanza.
La scelta di lampadine singole o di lampade a sospensione di dimensioni ridotte, utilizzate in alternativa al grande corpo luminoso sospeso, può essere una soluzione che tiene insieme le diverse funzioni della stanza da bagno, legando, con una composizione scenografica sospesa, doccia, sanitari e vasca.
Nell’elaborazione di un progetto di illuminazione del bagno è essenziale tener conto anche dell’interazione della luce con le superfici rivestite infatti, è la reciproca influenza tra i due elementi che costruisce il risultato finale dell’intero ambiente. Le superfici reagiscono alla luce e si trasformano in textures e pattern, diventano tridimensionali, assumono nuovi spessori e partecipano all’illuminazione dello spazio del bagno.
Nei bagni di ridotte, ciò che è importante è la percezione dello spazio che occupiamo non gli effettivi metri quadri dell’ambiente. L’illuminazione progettata, che tiene conto anche dei colori e dei materiali, può essere determinante per restituirci sensazioni spaziali e luminose anche avendo a disposizione piccole superfici.
L’obiettivo del lighting designer è quello di enfatizzare lo spazio dialogando col progetto architettonico senza sovrapporsi ad esso, assegnando ad ogni funzione la giusta illuminazione. Il bagno ha, come già detto, ampliato le sue funzioni diventando un luogo da vivere più a lungo e in maniera rilassata. Spesso il bagno prevede anche una zona wellness dedicata alla cura del corpo per la quale la progettazione dell’illuminazione interpreta un ruolo di primaria importanza, assumendo una valenza, oltre che percettiva, anche sensoriale. Nella progettazione dell’area dedicata al benessere, l’illuminazione non influisce solo sullo stato d’animo dei fruitori, ma anche sull’aspetto estetico del bagno stesso e sulla sua sicurezza. La scelta di un’illuminazione particolarmente soffusa è ideale per favorire il comfort e il rilassamento, ma può risultare inadeguata nei percorsi di collegamento, dove devono essere sempre ben visibili possibili ostacoli e aree scivolose, soprattutto nei pressi della vasca e della doccia. Non solo la tonalità della luce, ma anche l’effettivo colore della luce è in grado di creare effetti suggestivi all’interno del bagno. Effetti di colore diversi sono spesso utilizzati nei bagni dotati di un’area benessere o di una doccia emozionale in cui vengono installate luci per la cromoterapia. Con un’illuminazione LED RGB è possibile illuminare le zone destinate alla vasca o alla doccia in modo personalizzato ed emotivamente corrispondente allo stato d’animo desiderato: il colore giallo ha un effetto rasserenante e stimolante, l’arancione trasmette allegria e calore, l’effetto di una luce verde, al contrario, è calmante e curativo. Il colore blu è sinonimo di riposo e rilassamento e proprio per questo, abbinato a tonalità di colore calde, è perfetto come sfondo per momenti dedicati al rilassamento e alla cura del corpo.
Lo sviluppo tecnologico dei sistemi di illuminazione ha intercettato la diffusione del wellness in ambito residenziale e, ampliando le dotazioni benessere, ha sviluppato apparecchi di illuminazione che inglobano funzioni che coinvolgono più attività sensoriali, infatti diverse aziende propongono strumenti che legano la luce con l’audio e i profumi.
È la dimostrazione dell’affermazione della fluidità e della multifunzionalità degli spazi della casa, e in particolare della stanza da bagno, che si esprime in maniera indipendente dalla destinazione primaria degli ambienti domestici.
Arch. Aldo De Vivo
Articolo scritto per la rivista “Il Bagno Oggi e Domani”