Il bagno diffuso è il tema del quinto articolo, dedicato alla progettazione dell’ambiente in cui coltiviamo la cura e l’igiene del nostro corpo, dove esploriamo una nuova visione dell’abitazione in cui il bagno interagisce, spazialmente e visivamente, con gli altri ambienti della casa, spesso senza interruzioni materiche. Il racconto segue il processo di trasformazione della stanza da bagno, che, da qualche tempo, sposta in altri ambienti alcune funzioni strettamente legate al suo spazio. L’esercizio di ridistribuzione provoca effetti sull’intera abitazione creando nuove relazioni e mutevoli configurazioni che impongono all’architetto un diverso approccio progettuale.
Il bagno è da sempre il luogo della purificazione, l’acqua, elemento indispensabile per la salute e il benessere, pulisce il corpo e lava l’anima. Il desiderio di vivere all’aperto, o in ambienti esposti all’esterno, il piacere di un bagno rilassante era una pratica antica e già radicata nella nostra cultura; oggi, con presupposti molto vicini alle intenzioni di molti anni fa, stiamo assistendo a una profonda trasformazione del bagno di cui uno degli aspetti è l’estensione del concetto di benessere. Infatti, l’idea che il bagno sia il luogo dove ritrovare sé stessi sta ottenendo consensi anche nel resto della casa e sta facendo riscoprire forme più raffinate del bagno rilassante. Ciò che sta cambiando è l’essenza dell’abitare, espressa dalla relazione tra uomo e spazio e noi stiamo partecipando all’evoluzione del rapporto tra la persona e lo spazio in cui abita, a un nuovo modo di vivere la casa che ricorda, per certi versi, l’attenzione dei Greci e dei Romani dedicata alla cura del corpo e dello spirito. È una lettura in chiave moderna del concetto di benessere a cui si legano i benefici dell’acqua, il piacere della convivialità e la contemplazione del paesaggio circostante. Del resto già le architetture antiche dedicate al benessere, avevano spesso squarci sul cielo o erano completamente edificate all’aperto, la nuova idea di benessere prova a ricreare lo stesso relax tra le mura di casa e, laddove c’è superficie esterna a disposizione, anche su terrazzi e giardini da trasformare in mini SPA con vasche idromassaggio, docce per l’outdoor e lavabi da esterno o free-standing. È una tendenza che abbiamo importato dal mondo dell’ospitalità, dove gli ambienti sono fluidi, connessi architettonicamente e percepibili nel loro insieme. L’home spa è ormai un piacere a cui è difficile rinunciare, infatti vasche da bagno diventano minipiscine in cui rilassarsi di giorno o di notte, sia d’estate che d’inverno. Gli spazi esterni della casa avevano già accolto funzioni dell’ambiente living, adesso puntano allo spazio personale per definizione, la suite da bagno. Una metamorfosi che è possibile grazie a un nuovo concetto di spazio all’aperto, sempre più vicino a un’oasi di wellness oltre che a un luogo di semplice divertimento. Gli ambienti interni riscoprono la socialità legata al relax e al benessere e accolgono, soprattutto in camera da letto, ma anche in alcuni angoli delle zone dedicate alle attività diurne, ampie vasche da cui è possibile ammirare scorci di paesaggio. La socialità è, per suo proprio carattere, fluida, scorrevole e, di conseguenza, anche l’abitazione deve favorire occasioni di condivisione attraverso spazi flessibili; è compito dell’architetto progettare abitazioni in grado di accogliere il cambiamento in atto.
EQUILIBRIO E SBILANCIAMENTO
Il cambiamento riguarda il ribaltamento delle motivazioni che sono alla base dell’idea progettuale, non è più la persona a doversi adeguare alla rigidità funzionale della destinazione degli spazi, ma sono le funzioni stesse che assecondano le esigenze di chi abita la propria casa ed è per questo motivo che il progetto non è più l’esportazione di un modello, ma è un lavoro che include le relazioni e il rispetto delle diversità tra gli individui. Al centro di questo principio non c’è l’abitazione e la sua forma fine a sé stessa, ma la possibilità di usare l’architettura come mezzo per migliorare la vita delle persone, ciò non determina una rinuncia ai riferimenti identitari, ma al contrario allinea l’organizzazione della casa con la personalità e i bisogni di chi la abita.
La progettazione contemporanea degli ambienti domestici si esprime attraverso linguaggi flessibili e, al pari della lingua, si arricchisce di nuovi idiomi e modula la sua espressività in ragione della sua evoluzione. Si è fatto strada un nuovo scenario che ritrae gli spazi della casa in interazione tra loro e che includono, nell’interazione, anche il bagno, appropriandosi di alcune sue funzioni.
Il concetto di bagno diffuso segue la richiesta di comfort e di benessere che da qualche tempo sta influenzando l’idea di abitazione e, quindi, genera conseguenze anche sul metodo adottato dall’architetto per comporre il progetto. Infatti, l’idea del “bagno fuori dal bagno” non è solo una tendenza emergente dell’interior design, ma è una raffinata risposta alle richieste di personalizzazione dell’abitazione. La prerogativa di un buon progetto è quella di trasformare in spazi gradevoli e confortevoli i desideri del committente e, quindi, mettere in discussione il classico ordine funzionale degli ambienti domestici non genera, paradossalmente, confusione ma un risultato organico più vicino alle abitudini dell’utente finale. Il progetto di realizzazione o di ristrutturazione di un’abitazione, quindi, non dà risalto solo a una parte della casa o solo a determinate funzioni, nessun ambiente merita più attenzione rispetto agli altri, per cui il progetto diventa un lavoro di equilibrio spaziale e funzionale, guidato da soluzioni progettuali che non prevedono la separazione, ma spazi da vivere insieme. Il rischio di realizzare sgrammaticature è dietro l’angolo, ma un buon progettista conosce le regole dello sbilanciamento controllato e riesce a produrre, ricreando nuovi equilibri, configurazioni spaziali taylor made.
L’azione critica di smantellamento dell’organigramma delle funzioni domestiche aveva già, da qualche tempo, coinvolto l’ambiente cucina aprendo relazioni dirette con altri luoghi della casa più tradizionalmente legati alla convivialità e allo svolgimento delle attività diurne. Il bagno, invece, ha fatto più fatica a integrarsi col resto della casa per varie ragioni tra cui la longeva concezione che lo ha definito, fino a poco tempo fa, solo come un ambiente di servizio, il luogo delle funzioni igieniche e, non ultime, alcune motivazioni, legate al costume e al comportamento, da ricercare nella persistenza di alcuni tabù legati alla nudità e allo svolgimento delle basilari attività sanitarie. Di fatto la diffusione del bagno nel resto dell’abitazione è solo uno dei numerosi segnali del generale processo di trasformazione che lo riguarda, in particolare ciò che ha determinato l’apertura del bagno al di là dei suoi limiti perimetrali è la crescente richiesta di benessere e desiderio di rilassamento che ha richiamato, all’interno di altri ambienti della casa, alcune funzioni strettamente pertinenti alla stanza da bagno per estendere il rilassamento e il wellness a più punti dell’abitazione. La casa non è solo uno spazio da abitare in cui è garantita la privacy e la sicurezza, ma è un luogo comodo, confortevole in cui ritrovare sé stessi lontano dai clamori e dal sovraffaticamento esterno. C’è il crescente bisogno di vivere gli spazi dell’abitazione con maggiore responsabilità e più sintonia, ritrovando, fra le pareti domestiche, una stabilità che prima avevamo affidato alla città. Così, anche in seguito alla necessità di aver dovuto trascorrere più tempo nelle nostre abitazioni, si è affermato il desiderio di aprire le porte di tutte le stanze trasferendo all’esterno e in spazi interni apparentemente non consueti, alcune funzioni proprie della stanza da bagno.
IL BAGNO DIFFUSO
Quindi il bagno c’è, ma diffuso nella casa, in dialogo con il living e la zona notte, mentre il nucleo più privato rimane circoscritto ai sanitari, a cui, spesso e soprattutto fuori dall’Italia, è destinato un ambiente a parte. Le soluzioni progettuali che prevedono l’interazione tra il bagno e gli altri ambienti della casa sono molteplici, ad esempio una vasca, magari incassata, può risaltare in camera da letto
o nel living circondata da arredi e un mobile-lavabo può richiamare colori e finiture dei mobili della zona giorno o trovare posto sul terrazzo della camera da letto per godere la vista del paesaggio. Il bagno ha avuto la sua rivincita su chi lo ha immaginato per lungo tempo un ambiente relegato e di servizio, liberando le sue potenzialità e i suoi significati grazie anche ai nuovi materiali che consentono di proporre innumerevoli personalizzazioni.
Infatti, il dialogo tra gli ambienti può avvenire anche attraverso l’uso dei materiali e degli arredi; spesso accade che mobili, complementi ed accessori vengano inseriti nella progettazione indifferentemente nei vari ambienti, e, grazie alle loro caratteristiche estetiche e di finitura, costituiscono un collegamento fra gli spazi della casa. Succede di frequente fra bagno e camera da letto, dove le attrezzature dedicate alla cura del corpo diventano un tutt’uno con la stanza da letto per cui troviamo vasche da bagno ai piedi del letto o in posizione privilegiata che guarda verso l’esterno oppure docce extra large e free standing nella stanza. Un altro accorgimento che garantisce continuità tra gli ambienti è l’utilizzo di vetrate trasparenti che sostituiscono muri divisori e porte, un sottile confine tra i due spazi comunicanti con diversa funzionalità.
Il ricorso a tali combinazioni è dettato ed ispirato dalle possibilità legate ai rivestimenti, ai colori, alle textures, in particolare dei materiali ceramici (flessibili e duraturi) e dalle possibilità di combinazioni di elementi diversi che aprono nuovi orizzonti all’architettura d’interni e infine da un crescente interesse verso quello che è lo star bene all’interno della propria casa e lontano dal mondo metropolitano sociale e professionale. Un sistema basato su uno stretto rapporto fra persona-acqua-relax che propone e progetta spazi dove è possibile coltivare una completa armonia fra l’individuo e l’architettura che lo circonda. Un procedimento attuabile nel momento in cui l’oggetto all’interno dello spazio in cui è inserito acquisisce, in aggiunta alle sue caratteristiche funzionali, anche capacità comunicative creando un rapporto con il contesto, attraverso forme e materiali che aiutano l’oggetto ad inserirsi nell’ambiente in cui è sistemato. Infatti, con l’utilizzo di marmi pregiati, essenze legnose, laccature colorate, giochi di trasparenze che, a un primo sguardo, possono risultare soluzioni non coerenti, si legano gli ambienti e le funzioni e si realizzano luoghi personalizzati.
CONSIGLI TECNICI
Avere la vasca in camera da letto consente di regalarsi un’oasi di comfort e relax, ma ci sono dei fattori da prendere in considerazione. Al di là degli aspetti tecnici (sono necessari acqua e scarichi), bisogna prestare attenzione per esempio anche al fattore umidità e, oltre alla scelta del modello è opportuno valutare lo spazio a disposizione. Per installare la vasca da bagno in camera da letto, sono necessari degli espedienti tecnici: se l’ambiente non è già predisposto a soddisfare tali esigenze, sono inevitabili interventi edili per avere una vasca in appoggio: tracce a terra, collegamento allo scarico e un sistema di adduzione. Questi lavori non sono realizzabili se gli scarichi sono troppo distanti dalla vasca, è bene che lo scarico abbia una pendenza dell’1% (cioè 1 centimetro di pendenza al metro). Per limitare gli interventi troppo invasivi e risolvere il problema della pendenza, una buona soluzione è quella di sollevare la zona vasca con un gradino, oltre a dare più importanza alla vasca stessa, consente di collegare più semplicemente gli allacci. Inoltre, per realizzare una vasca in camera da letto, è opportuno disporre di una stanza di dimensioni adeguate, mediamente superiori rispetto ai minimi prescritti dalla normativa vigente: la vasca da bagno, freestanding o ad incasso, deve diventare la protagonista dell’ambiente e per essere valorizzata non può essere relegata in uno spazio angusto né deve costituire un intralcio al movimento. Le superfici circostanti devono essere impermeabili, deve essere garantito un adeguato ricambio d’aria e particolare cura va posta nella progettazione dell’impianto di riscaldamento: nella pratica comune si tende a installare i radiatori solo nei bagni perché questi ultimi sono i locali dove è necessario mantenere una temperatura ambiente più elevata, spostando però la vasca in camera da letto potrebbe rivelarsi utile tenere conto di questa ulteriore necessità. È molto importante progettare un adeguato sistema di aspirazione dell’aria per attenuare il problema dei vapori e, soprattutto, evitare che sulle pareti si formi la muffa. L’umidità può rovinare l’arredamento e l’eventuale pavimentazione in legno, inoltre se aumenta l’accumulo di condensa presente sui vetri, anche i serramenti possono deteriorarsi. Vapore e umidità sono un problema soprattutto se la stanza è esposta tra Nord Ovest e Nord Est, una frequente aerazione della camera e la presenza di un deumidificatore con aspirazione, preferibilmente incassato a soffitto o controsoffitto in prossimità della vasca, sono delle buone soluzioni. Altri accorgimenti sono la coibentazione dei muri confinanti con l’esterno o con gli ambienti più freddi, l’eliminazione dei ponti termici, l’impiego di serramenti con prestazioni termiche elevate e l’impermeabilizzazione delle superfici nelle aree attigue alla vasca, per esempio con l’applicazione di rivestimenti in ceramica.
La doccia esterna può risultare comodissima per chi vive vicino al mare, ma anche su un terrazzo per il piacere di una doccia rigenerante. Infatti, è possibile installarla in qualsiasi abitazione dotata di terrazzo o spazio all’aperto, in particolare sulle pareti dove passano i tubi dell’acqua. L’importante è che la pavimentazione sia antiscivolo e che lo scarico sia perfettamente funzionante. Immancabile dovrà essere il soffione a pioggia, ideale per una lunga pausa sotto l’acqua, ma anche per una rapida pulizia dopo una giornata in spiaggia. Avendo spazio a disposizione, potrebbe essere utile aggiungere uno o due soffioni se la doccia viene utilizzata da più persone.
Arch. Aldo De Vivo
Articolo scritto per la rivista “Il Bagno Oggi e Domani”