Come, introduce di solito una domanda aperta, e l’uso del come è indispensabile per intervistare adeguatamente il nostro cliente.
Ma oggi vorrei indirizzare l’uso del come a noi stessi, agli operatori del nostro settore.
Come lavoriamo oggi?
Come intendiamo interpretare il mercato attuale e le sue continue accelerazioni e virate?
E nei nostri sHOW rooms, come intendiamo comunicare alla nostra clientela i nostri valori e la nostra idea differenziante che li convinca ad acquistare da noi piuttosto che dalla concorrenza?
Quale definizione di valore, evitando di cadere in contraddizioni etiche, potremmo parlare dell’avere idee Chiave per avvicinare il cliente alla soluzione dei suoi problemi ed al soddisfacimento dei suoi bisogni.
Spero che sia chiaro ormai che è inutile continuare a parlare di prodotto o di quanto siamo bravi; bensì dovremmo concentrarci sul vero prodotto differenziante, noi stessi in quanto brand e in quanto alle capacità di esserlo.
Per poter rispondere adeguatamente a tutte queste domande occorre fare chiarezza su ciò che necessariamente dobbiamo fare: managerializzare la nostra figura professionale, qualsiasi essa sia.
Senza managerializzazione e continuando a fare ciò che istintivamente continuiamo a fare per emulazione della generazione che ci ha preceduto o utilizzando il “si fa così “, stiamo ipotecando negativamente il nostro destino.
Abbiamo imparato da persone di un’altra generazione che non ha dovuto imparare il marketing, ma oggi non possiamo esimerci dall’uscita dal pericoloso fai da te.
Purtroppo il mercato si evolve in maniera darwiniana e mieterà ancora vittime; nell’ultimo lustro ho osservato letteralmente sparire decine di attività o di colleghi, spazzati via dal loro immobilismo e dall’incapacità di percepire ed adeguarsi ai cambiamenti.
Ma ritengo che non sia finita qui, e non sono io a dirlo. Il vantarci di essere sulla cresta dell’onda da 50 o 60 anni, di avere una storia alle spalle senza interrogarci se questa storia abbia un’utilità concreta per chi ci contatta, significa solo pavoneggiarsi restando immobili rispetto a chi ci sottrae reputazione e quote di mercato per propria capacità economica o strategica( e le due cose sono inesorabilmente collegate tra loro).
Unirsi in un network, consorziarsi avendo ben presente tutto quanto sopra potrebbe essere un’idea differenziante e vincente, qualificando e valoriando noi stessi e le nostre attività, offrendo risposte adeguate ai bisogni della nostra clientela
Più passerà il tempo e più non si sarà per tutti; chi si rivolgerà a noi avrà sempre più bisogno di vivere esperienze oltre che acquistare prodotti o servizi, e dovremmo abilitarci a farlo.
Per abilitarci intendo acquisire le abilità idonee, investire in ricerca e sviluppo, managerializzandoci ed imparando ad affrontare le sfide del nuovo mercato che, ci piaccia o no, non sarà per tutti.
Gino Riccio